Quella di oggi era la mia quinta mezza nella città labronica e se escludiamo la prima, che fu caratterizzata da una giornata fredda con tanto di libeccio, nelle altre occasioni abbiamo sempre avuto una temperatura abbastanza mite, inusuale per il periodo. La mattinata è umida, ma con il passare del tempo viene riscaldata dal sole che assolutamente non guasta. Al mio arrivo attendo che si materializzi Michele Jeri con il mio pettorale e successivamente ritiro anche il pacco gara che ha Livorno è sempre più scarso. Sono consapevole che non riuscirò a migliorarmi nella mezza come invece feci lo scorso anno proprio quì e la mia cosanpevolezza viene rafforzata quando leggo sul pettorale che uno degli sponsors è un mio concorrente professionale. In pratica ci sono tutte le avvisaglie per una mattinata difficile, visto che vengo tradito anche dal mio cronometro GPS che mi segnala che la batteria è scarica. Mentre ci rechiamo all’Accademia dove è posizionata la partenza, mi becco anche gli sfottò di Claudio e Arturo sullo sponsor del pettorale. Prima di partire saluto Elena Cambi, che mi “affida” una sua collega, che vuol finire la mezza maratona in 1 ora e 50 minuti. Si parte con il sole che rende molto mite la mattinata e lo facciamo in direzione opposta agli anni passati, infatti andiamo in direzione Antignano, poi svoltiamo per andare verso lo stadio e dopo un tratto di viale ci addentriamo nel centro di Livorno, che mai come quest’anno percorriamo in lungo e in largo, compreso i bellissimi canali. Dopo aver lasciato il centro intorno al decimo chilometro, ritorniamo lungomare per poi transitare all’interno dell’Accademia è sicuramente questo uno dei passaggi più belli della maratona livornese. All’uscita dall’Accademia, vengo superato dall’amica di Elena che in pratica non rivedrò più. Inizio ad accusare una partenza un pò troppo veloce ed una scarsa forma fisica, neppure le mie nuove Mizuno Wave Creation 9/2 che calzo per la prima volta, riescono a darmi una mano. Sento che il non aver assunto carboidrati negli ultimi giorni mi sta penalizzando. La corsa è un vai e vieni sul lungomare con notevoli problemi di traffico automobilistico che non dovrebbe esserci ma che ogni tanto sbuca da qualche traversa mal presidiata dal servizio, passanti poco rispettosi e ciclisti indisciplinati e non invitati. Vengo superato dai keniani che stanno correndo la maratona e prima ancora dai ragazzi del Handybike, i chilometri della mezza non vengono più segnalati e inizio ad aver problemi per capire a che punto mi trovo, cerco di orientarmi con i cartelli della Maratona. Al giro di boa, quasi ad Antignano capisco che mancano poco più di 3 chilometri che correrò in modo legnoso. Spero soltanto di chiuderla in 1h e 50′ e nel giro di pista del bell’impianto livornese, cerco di raschiare il fondo del barile per riuscire nel mio obbiettivo minimo. Chiudo intorno all’ora e cinquanta, ma non avendo il cronometro in funzione ed essendo il timer dell’arrivo spento non so essere più preciso, aspetterò domani per verificare sui vari siti il tempo che ho impiegato. In conclusione il saluto agli amici Claudio, Arturo, Michele, Luciano e l’abbraccio con Roberto Bartalini che proprio oggi è tornato alle corse competitive dopo tanti mesi. Un consiglio finale agli organizzatori, cercate di curare meglio questa Maratona che è molto bella ma che pecca soprattutto nelle segnalazioni chilometriche e nell’eccessivo traffico sul percorso di ogni genere.