Prima Domenica dell’anno e arriva puntuale come il Natale, la Maratonina di Carnevale, ovvero, la corsa di casa per me, visto che il ritrovo/arrivo/partenza distano dalla mia camera da letto al max 300 mt. La corsa ben organizzata dagli amici Spensierati, ha la caratteristica di avere sempre delle condizioni climatiche particolari, che poi sono anche quelle del periodo. Lo scorso anno ci accolse pioggia e terreno al limite della praticabilità, quest’anno invece, esco di casa con un bel -6° e mi reco ovviamente a piedi al ritrovo. La prima persona che incontro è Michele, a cui confido che non farò la lunga di 30 km. ma molto probabilmente quella di 21 km. Lo prego di avvisare della cosa anche Claudio e dopo aver svolto il rituale dell’iscrizione, parto con l’amico Giovanni. Anche a lui comunico la mia decisione di non fare “il trentino”, in quanto i giorni successivi al primo dell’anno, mi hanno regalato qualche disturbino e quì mi fermo… Dopo aver percorso la via di Pelle, giriamo verso Ponte a Cappiano o “Le Calle” che dir si voglia, si sale la classica salita che ci porterà quasi in cima a Poggio Adorno e lo facciamo con molta accortezza, in quanto il terreno è completamente ghiacciato. In vetta a Poggio Adorno dopo aver girato intorno alla villa, costeggiamo il laghetto che come potete vedere dalle foto è completamente ghiacciato. Dopo essere tornati sulla strada principale, entriamo nel Parco delle Cerbaie ed incontriamo il primo ristoro a tema, con tutti i ragazzi/e degli spensiarati vestiti in stile afro. Ci dissetiamo e continuiamo la nostra corsa che con i vali saliscendi ci regala dei paesaggi quasi lunari, con un sole che filtra e fa brillare la vegetazione completamente cristallizzata dal freddo, le insidie sono sempre dietro l’angolo ed ogni lastra di ghiaccio sul tracciato va evitata per non incorrere in spiacevoli conseguenze. Al decimo chilometro al Parco Robinson è collocato il secondo ristroro in stile dance (vedi foto), con musica ad alto volume e le ragazze degli Spensierati che oltre a servire il classico tè caldo, animano ballando la situazione. Con Giovanni ci salutiamo ed io proseguo per il percorso di 21 km. che mi regala altri passaggi bellissimi, come quello a me ben familiare del tratto da Montefalconi a Nando, che utilizzo per i miei pochi allenamenti. La mia corsa volge quasi al termine, con la discesa della casa rossa che mi porta in zona depuratore e dove percorro gli ultimi chilometri in parte con Evaldo e Marco, ma che concludo con l’amico Telaio del Porcari ad un ritmo di 4′ e 50″ e con nelle orecchie la musica degli Air Supply con “Lost In Love”. Chiudo la mia fatica in 2h e 30′ precise e controllo anche i chilometri che segna il mio GPS e sono leggermente di più di quelli dichiarati, ovvero, 21,500. Contento per la scelta del percorso intermedio che mi ha risparmiato in vista della Mezza di Befana, ritiro i classici tortellini del Picchiotti e con sempre il mio cappellino di lana in testa, quello dell’esperienza Tedofora per le Olimpiadi di Torino 2006, torno a casa per farmi una calda doccia. Subito dopo essermi sbarbato, docciato e vestito in abiti civili, decido di tornare all’arrivo per salutare gli amici che alla spicciolata stanno arrivando.