Una Domenica fantastica interamente dedicata al progetto Sandracorre, se penso che la nostra associazione ha soltanto una settimana di vita, mi pare incredibile quante cose nel nostro piccolo siamo riusciti a mettere in piedi in così poco tempo. La sveglia suona molto presto alle 6 e con poche ore di sonno, con la Giusy partiamo con l’auto piena di attrezzatura, sedie, gazebo e tavolini in direzione Vernio e più precisamente San Quirico. Quando iniziamo la salita che da Prato porta a Vernio incontriamo le prime segnalazioni della Maratona Prato-Boccadirio ed al 4° chilometro superiamo i due maratoneti che sono nelle prime posizioni. Arrivare alle 8 al ristoro di San Quirico è un’impresa, infatti sono centinaia anche i ciclisti che partecipano a questo evento e che occupano a gruppi l’intera sede stradale, ma mentre i podisti procedono in fila indiana e sono impegnati con la classica maratona, gli amanti delle due ruote una volta arrivati a Boccadirio torneranno indietro. Riusciamo nonostante tutto ad arrivare a San Quirico intorno alle 8 e un quarto, trovo Alessandro e i genitori della Sandra che stanno dando un aiuto al ristoro del 21° chilometro. Io come concordato mi cambio indossando la canotta della nostra associazione e dopo un brevissimo riscaldamento parto in direzione Boccadirio. In pratica farò la mezza maratona ma in versione clandestina, se così si può dire visto che non era in programma. Parto e subito si sale, il percorso fino al Santuario l’avevo fatto 2 anni fa con Sandra, Alessandro e la Giusy ma in auto e subito mi ero reso conto della sua difficoltà. I primi dieci chilometri sono quasi tutti in salita e non danno tregua, la cosa simpatica che alcuni ciclisti sorpassandomi, mi chiamano “Campione” tratti in inganno dal fatto che ero il primo podista che incontravano sul percorso. Arrivo a Montepiano sempre di corsa con il mio Ipod acceso e con la mente occupata dai tanti ricordi. La cosa che mi stupisce è che nonostante lo sforzo di domenica scorsa alla Pistoia-Abetone riesco a correre abbastanza agevolmente. Dopo Montepiano il percorso è corribile, in discesa e interamente ombreggiato, la mattinata non è calda e anche questo mi agevola. Imbocco la deviazione per Boccadirio e i primi 2 chilometri sono in discesa, poi iniziano circa 5 chilometri di salita in pratica fino al monte Tavianella e poco prima di arrivarci vengo superato uno alla volta dai primi 3 classificati, subito dopo incontro i genitori di Sandra che mi affidano per gli ultimi 5 chilometri il cane di Sandra, il bellissimo Ubik, con il quale arriviamo al traguardo. Qui finisce la mia breve esperienza domenicale di podismo agonistico ed inizia quella più importante, della divulgazione del messaggio della nostra associazione, dopo essermi cambiato ed aver fatto una mini doccettina, iniziamo il servizio fotografico, la vendita dei biglietti della lotteria di beneficenza e poi di seguito la premiazione dei primi classificati, rispettivamente per il traguardo volante, per il vincitore maschile e femminile della maratona tutti con una spalla toscana a testa, mentre ai vincitori della lotteria vanno una spalla, una finocchiona ed un accessorio in pelle. Dopo le premiazioni con la medaglia che l’organizzazione dei Supermaratoneti ci ha donato, andiamo al cimitero per depositarla sulla tomba di Sandra. Un applauso va sicuramente fatto a Mario Ferri che con i supermaratoneti ha tenuto in vita questa manifestazione, nonostante la defezione di Piero Giacomelli che in questa edizione ha giustamente spostato il suo sforzo su di un obbiettivo più importante il progetto Maurizio. In conclusione un grande applauso ad Antonio Mammoli che ha portato la sua fede dal Santuario di Montenero a quello di Boccadirio, per ben 152 chilometri partiti alle 18 del sabato e terminati alle 13,30 circa della domenica. Bravo! Sandra siamo solo all’inizio!