Partire con la luna storta e arrivare con il sorriso è quanto mi è successo questa mattina. Alzarsi controvoglia e per giunta in ritardo, sapendo di dover fare un po’ di strada in quanto Pappiana non è propriamente dietro l’angolo e al mio arrivo, trovare anche un po’ di problemi per parcheggiare. Questo è un fenomeno che quando i tre trofei si riuniscono accade spesso, tant’è che lascio l’auto a circa 500 mt. dalla partenza. All’arrivo incontro l’amico Giovanni e dopo aver fatto velocemente l’iscrizione partiamo insieme. L’idea è quella di fare il percorso lungo che oggi è di 25 km., ma la voglia latita vistosamente, complice però una giornata di sole e non troppo fredda con il passare dei minuti inizio a prendere fiducia. Verso il terzo chilometro veniamo raggiunti dal Ceck ed insieme iniziamo la durissima salita che ci porta all’Agriturismo delle Capanne. Da questo punto si può godere di una vista fantastica e poi l’Agriturismo è veramente molto bello e ben curato. Comunque quello che i nostri occhi vedono è niente in confronto a quello che vedremo più in avanti. Continuiamo a salire e poi a salire ancora, sembra non finire mai. Ci separiamo da Giovanni che opta per la 19 e con il Ceck continuiamo a salire e poi salire ancora. Si capisce che le varie organizzazioni dell’Eco Marcia del nostro gruppo podistico che attraversano questi tracciati, fanno del Ceck un esperto del territorio, infatti molto spesso mi mette guardia su i vari pericoli che il terreno o le varie zone che attraversiamo presentano. Finalmente arriviamo sulla vetta che il Ceck ha ribattezzato “Cima Giuntini” dal nome di un podista del Rossini che ogni anno accoglie i podisti. Al nostro arrivo il Giuntini ci invita a firmare il libro di quelli che ce l’anno fatta ad arrivare in vetta al Muraglion di Penna e dopo un breve ristoro, qualche foto e tanta goduria per i nostri occhi che da quel punto riescono a vedere il mondo, ripartiamo per la discesa insidiosissima, in quanto molto scivolosa e in alcuni tratti con molte pietre. Andiamo discretamente argomentando poco, ma quando poi torniamo sulla strada asfaltata i discorsi iniziano a girare a mille come le gambe che vanno decisamente più sciolte. E quando si corre con il Ceck inevitabili sono gli argomenti musicali, tecnologici, ciclistici e da un po’ di tempo a questa parte golfistici. Siamo di nuovo in pianura mancano ancora 2 forse 3 chilometri al massimo, la fatica si fa sentire e molto, mai ormai è fatta. Sono felice perché riesco a chiudere questa durissima corsa di ben 25 km., in 3 ore e mezzo e senza accusare particolari dolori. Finalmente dopo qualche settimana mi è tornato il sorriso podistico.