Stavo facendo in questi giorni alcune riflessioni sul mondo podistico competitivo italiano che partecipa alle Maratone. Non sono un esperto in materia, ma molto spesso i numeri non hanno bisogno di interpretazioni particolari. All’ultima Maratona di Roma erano iscritti oltre 15.000 podisti ne sono arrivati poco più di 11.000. Una bella differenza – 4.000. All’ultima Firenze Marathon erano iscritti oltre 10.000 podisti ne sono arrivati poco più di 8.000. Un’altra bella differenza – 2.000. Stiamo parlando delle due maggiori manifestazioni italiane, che nell’ultima edizione hanno stabilito il record d’iscritti e che sono organizzate splendidamente. Però tutte queste grandi differenze tra iscritti ed arrivati non sono un dato positivo, soprattutto quando queste cifre vengono lette dagli stranieri. Gli organizzatori si giustificano dicendo che una parte s’iscrive senza avere il certificato medico che in Italia è obbligatorio, un’altra parte ritira il pettorale ma non parte oppure non lo ritira neppure ed un’altra fetta di podisti invece si ritira durante la corsa. A tal proposito sono curioso di vedere i numeri della prossima Milano City Marathon, che ha sconvolto l’intero calendario delle Maratone italiane e che si fregia (grazie a Linus) di una promozione che nessun’altra manifestazione simile ha mai avuto, quella della pubblicità di Radio Dee Jay che addirittura regala pettorali alla Relay Marathon.