E’ stato indubbiamente il mio compleanno più lungo, 47 anni per 50 km., quasi un chilometro all’anno. Tutto è andato come da copione tranne che per un piccolo dettaglio che poi vi spiegherò. Appuntamento con il Morelli alle 6 sotto casa mia e via a Pistoia dove all’uscita dell’autostrada veniamo raggiunti dai due Michele (Corsi e Jeri) e ai quali diamo i pettorali. Finalmente siamo nella bellissima Piazza del Duomo e come d’incanto l’adrenalina inizia a salire. Le classiche foto di rito, un saluto agli amici che incontriamo e alle 7,30 puntuale la partenza. La temperatura è ottima ne troppo caldo, ne troppo freddo io comunque da diffidente ho indossato una maglia sotto la canotta ed è quella dell’Inter. La scelta l’ho presa dopo che anche l’amico Corsi con cui condivido la passione nerazzurra, ha deciso di correre con la maglia ufficiale della squadra e l’idea di vederci arrivare magari insieme è molto suggestiva. La formazione è così composta io, i due Michele e Gennaro e fino a poco dopo Capostrada rimaniamo tutti insieme, poi con l’inizio delle Piastre i due Michele prendono il largo e rimango solo con Gennaro. Il sole va e viene ma non crea troppi problemi di afa. Affronto prudentemente la salita delle Piastre e transito al primo traguardo in circa 2 ore. Inizio ad avere dei dolori di sciatica che anche nel tratto in leggera discesa che ci porta a Pontepetri mi impediscono di correre in modo continuativo. A Campotizzoro apprendo che i miei genitori hanno avuto un guasto all’auto mentre si stavano recando all’Abetone per riprendermi e che al loro posto verrà la Giusy. Sempre in compagnia del fido Gennaro attraversiamo Maresca e poi Gavinana, poi ci buttiamo nella discesa che ci porta al secondo traguardo di San Marcello – Dynamo Camp, dove transitiamo in 4 ore e dieci minuti. Proseguiamo la discesa ed anche in questo tratto soffro maledettamente il dolore di sciatica, non riesco a correrla e quindi lasciamo sull’asfalto molti minuti. Arriviamo alla Lima, ad attenderci c’è Arturo che come al solito ci sprona a darci dentro, facciamo un breve ristoro e poi via per i 17 km. finali che sono il vero succo di questa gara. Ad onor del vero, mentalmente quando arrivo alla Lima mi sento più scarico, sono consapevole che ci sono 17 chilometri quasi interamente di salita, ma so anche che ne ho dietro alla spalle 33 di chilometri. Sembra una cosa senza senso, ma psicologicamente quando sono oltre la metà gara mi sento meno pressato. Mentre affrontiamo la salita incontriamo alcuni amici un romano e un carrarino che sono alla loro prima esperienza. Ci divertiamo a scambiare qualche battuta e soprattutto ci incoraggiamo a vicenda. I tornanti si susseguono come le bottigliette di acqua gassata che mi vengono fornite ai ristori e per il mio stomaco sono una vera manna. Quando arriviamo a Piano Sinatico capiamo che ormai è fatta, ci attende il tratto ombreggiato di Cecchetto e poi le Regine. Ormai è da molti chilometri che ho la certezza che non farò il personale ma sinceramente “non me ne frega niente”, l’unico mio pensiero è riuscire a coronare un sogno fare la Pistoia – Abetone per il mio compleanno e ci sto riuscendo nonostante questa maledetta sciatica. Arriviamo finalmente con Gennaro in piazza delle Piramidi ad attenderci ci sono tanti amici e gli immancabili Arturo, Michele Jeri e la Giusy, finalmente dopo tanto passo svelto torniamo a correre e lo facciamo per gli ultimi 100 metri. siamo felici e soddisfatti anche per quest’anno è andata. La medaglia mi viene consegnata da Michele Jeri che ha chiesto una deroga agli organizzatori per farlo. Aver terminato la mia sesta Pistoia – Abetone è stato veramente un bel regalo di compleanno che mi sono fatto. Il piccolo dettaglio in verità si è moltiplicato, la sciatica che mi ha martoriato ed impedito di correre anche nei tratti più facili e il buon Michele Corsi che apprendo essersi ritirato poco dopo la Lima. Peccato Michele, sarebbe stato bello vederti tagliare il traguardo con la maglia dell’Inter, che poi era il voto che avevi fatto in caso di vittoria in Champions League!