Lucca di notte è stata la mia prima corsa podistica nel lontano 2003 ed è l’occasione ogni anno per ricordare quei bei momenti, quando da neofita della corsa pesticciavo liberamente senza farmi tanti problemi sulle scarpe da running o sull’abbigliamento tecnico. Le prestazioni già a quei tempi come oggi non erano un problema, sono sempre rimaste uguali, segno di poca applicazione e forse di poca propensione a questo sport. Sport! a volte basta la parola. Questo è l’unico motivo che mi da l’imput insieme alla voglia di socializzare e di ritrovare e conoscere nuovi amici che con me condividono lo stesso hobby, la stessa sofferenza, la stessa passione. Quella che ci porta a svegliarci nei giorni di festa ad orari improbabili, ungerci di vasellina, soffrire, sudare, puzzare e tanto altro. Ma che ogni anno per esempio veniamo ripagati da questa corsa: Lucca di notte è come una ricorrenza. La sua data è come un segnetto rosso sul calendario è come una festività. Ogni primo o secondo sabato di settembre si materializza con tutta la sua bellezza, la sua eleganza, la sua leggerezza. Leggerezza che contraddistingue il mondo podistico lucchese, misto all’anarchia di partire quando meglio credono, senza rispettare gli orari. Parto con gli amici Klaus e Gennaro per una 10 km.  che consiste nel tracciato più lungo. Bello come sempre il percorso e come ogni anno sempre diverso. Lucca ribaltata ma sempre bella, con le sue mura, le sue piazze, le sue Chiese, i suoi vicoli. Lucca da vivere anche in via Fillungo a scansare chi in questo sabato sera alle 20 circa la pensa diversamente da noi podisti, magari utilizzando il tempo libero per fare shopping e qualche vasca in centro. Un passaggio da piazza San Michele e piazza Napoleone e poi di nuovo sulle mura per poi concludere la fatica. Vabbè! I chilometri non erano 10 ma poco meno di 8. In alcuni punti l’illuminazione era scarsa. Il pacco gara non era come nel 2003 quando ad attenderci c’era un buccellato appena sfornato, ma Lucca di notte vale sempre il prezzo del biglietto.