Torno al Cinquale dopo un edizione di assenza. La giornata è fantastica con tanto sole e temperatura oltre i 20°. Mi reco al ritiro del pettorale come faccio sempre quando si tratta di corse competitive o semi-competitive. Comunico al gazebo delle iscrizioni il mio nome ma non trovano la mia iscrizione. Dopo un qualche minuto l’addetta alla quale mi ero rivolto, brancola nel buio e decide di farmi andare da un suo collega che da questo momento ribattezzo con il soprannome di “Ghe pensi mi” come direbbero i milanesi. “Ghe pensi mi” lo chiamo in questo modo perché è il più impegnato di tutti, vuole risolvere tutti i problemi anche degli altri e continua ad accentrare su di se tutto. Salvo poi andare in tilt e non capirci più una mazza. E’ l’unico degli addetti ad avere una fila di persone così lunga che farebbe benissimo la concorrenza a uno sportello delle poste. Ovviamente tutti i podisti in fila sono lì perché si è persa l’iscrizione. Nel mio caso l’ho fatta mercoledì scorso compreso anche il versamento del bollettino postale, ma a causa del blackout di Aruba sembra che anche l’organizzazione della mare, Monti Mare ne abbia pagato le conseguenze. Ok! Concordo con loro che l’iscrizione poteva essersi persa nella rete, ma traccia del versamento postale potevano almeno avercelo o pensavano che si trattasse di donazione? Dopo una mezzora riesco a sistemare questo disguido e mi vado a cambiare. Torno alla partenza di questa 22a edizione della corsa e ne approfitto per riscaldarmi ma non troppo. Mi ascolto in pace la mia musica e alle 9,15 si parte. La prima parte della corsa è invariata. Passaggio sul lungomare e poi costeggiamo la pista dell’aeroporto, attraversiamo il ponte sopra l’autostrada ed iniziamo a salire sempre di più. Il primo ristoro arriva un po’ in ritardo, è quasi al 6° km. e considerando che fa caldo ci arrivo in riserva. Si sale verso Montignoso. La salita è bella perché la vista sul mare che dista qualche chilometro è bellissima e perché è corribile. Tengo un ottimo passo e finalmente scollino. La discesa è corribile e ci riporta prima nell’abitato di Piazza e poi in quello di Prato. Ed è subito dopo che entriamo nella novità di questa edizione. Veniamo dirottati prima in un bosco, poi in una zona residenziale e di seguito lungo il canale che divide il Cinquale. La scelta è ottima, fuori dal traffico e che ha permesso anche agli organizzatori di allungare la corsa di un paio di chilometri da 16 km. e 700 mt. a 18 km. e 700 mt. Lungo il canale inizio a soffrire il caldo e la stanchezza, decido di rallentare per non arrivare del tutto scarico all’arrivo. A circa 500 mt. dalla fine si svolta sul vecchio percorso, attraverso il ponte del canale e finisco la mi gara. Chiudo in 1h 44’ e 20”. Sono soddisfatto della mia prova soprattutto pensando alla giornata di caldo che ho incontrato e al forte raffreddore del sabato che mi ha dato dei problemi anche durante la nottata. Concludo elogiando ancora una volta la bellezza di questa corsa e del suo percorso. Se escludo il disguido iniziale delle iscrizioni che purtroppo può capitare e una deviazione senza addetti e non segnalata, tutto il resto è andato alla perfezione.