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Maratonina Giacomo Puccioni – San Miniato

Bella, bella e bella, ma anche tanto dura. In sintesi questa è la cronaca della Maratonina Giacomo Puccioni organizzata dal G.P. Frates di San Miniato. E’ una bellissima domenica mattina molto calda. Parto presto alle 7,30 con Michele Jeri. Quasi subito mi confida che si è iscritto al Passatore e che è determinato a farlo tutto. Gli dico che anch’io mi sono iscritto, ma non ci parteciperò perché sabato prossimo c’è la festa della Discoteca Concorde ed ho deciso di sacrificare la corsa per un evento unico. A proposito di passatore leggo negli occhi di Michele quando ne parliamo un po’ di paura. Penso che sia più che giustificata. Dopo poco più di un chilometro iniziamo a salire e costeggiamo “il Green” del Golf Club Fontevivo. Si sale ancora e poi si scende e poi si sale di nuovo. Siamo a San Miniato Alto, facciamo il ristoro e poi via in direzione Le Piscine dove trovo di servizio il mio amico Giovanni, che mi conferma la sua presenza sabato prossimo alla festa del Concorde. Fa caldo, molto caldo ed ogni volta che arriviamo ai ristori è quasi una liberazione perché ci arriviamo disidratati. Intorno al 15° chilometro al ristoro posto su via di Meleto quindi nel tratto di percorso che si affaccia su Castelfiorentino, veniamo raggiunti dai Bracciali’s, ovvero Enzo e sua moglie. Siamo in un lungo tratto di strada bianca che fa tanta polvere, ma il paesaggio intorno fa tanta gioia per gli occhi. Tengo un passo decente fino al 22° chilometro quando arriviamo ad un ristoro posto dopo circa 300 mt. di attraversamento di un campo pieno di insidie, dove le mie caviglie e non solo le mie non fanno i salti di gioia. Da questo momento in poi mi si spenge la luce. Davanti ho ancora 10 km. ed in pratica li camminerò tutti. Mi saluta Michele che accelera ed anche i Bracciali’s e rimango solo. Ho ancora da affrontare un bel po’ di salite e discese prima di arrivare alla fine. Intanto le ore passano e la temperatura sale, il caldo diventa quasi insopportabile ed il clima secco mi prosciuga la gola. Finalmente arrivo all’ultima salita, che questa mattina per non farci mancare nulla è composta da scalini che ci portano in zona Ospedale di San Miniato. Entro in San Miniato e poi lo costeggio dalla parte sottostante al Convento di San Francesco che mi ricorda tanto l’anno scolastico 79/80. L’ultimo tratto è all’interno di una macchia verde bellissima. Mi trovo poco sotto San Miniato e gli unici rumori che sento, sono quelli della natura. Non una voce di persona ma soltanto il fruscio lieve del vento, il rumore delle fronde degli alberi che si muovono ed il cinguettio degli uccelli. Se il paradiso esiste, spero che sia come questo posto. Fantastico!!! Riesco pure a commuovermi e sono come in trance spirituale. Torno in me e scopro che c’è solo una cosa che non va e sono le mie gambe. Continuo a camminare e lo farò fino al traguardo che da questo posto dista poco più di un chilometro. I chilometri erano 32 tondi tondi, lo scorso anno invece il buon Cerone ci fece lo sconto di circa 3 km. e spiccioli. E visto che l’ho menzionato, lo voglio ringraziare per l’organizzazione perfetta e per il percorso bellissimo. Marcia dura ai livelli della Pesticciata che tra qualche settimana ritroveremo.

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