Dopo un infortunio, una malattia oppure dopo una caduta, c’è una regola non scritta in tutti gli sport ed è quella di tornare subito a gareggiare prima che la paura abbia il sopravvento su di te. Dopo aver dato forfait alla Lucca Marathon per problemi di stomaco (che ancora mi tormentano), era subentrata in me la paura che questo riaccadesse anche alla Firenze Marathon. Ho passato tutta la settimana ad ascoltare ogni minimo segnale del mio corpo, era come se facessi un check-up in tempo reale. Finalmente arriva la tanto sospirata domenica mattina. Parto molto presto da casa, poco dopo le 6. Questo mio anticipare la partenza, è dovuto alla nuova logistica e start della maratona, che da questa edizione abbandona il Piazzale Michelangelo e si trasferisce sui Lungarni della Zecca Vecchia, del Tempio e Pecori Giraldi. Parcheggio vicinissimo alla partenza, in Piazza Ferrucci sul lato opposto dell’Arno a dove avverrà il via. La giornata è splendida!!! Alle 7 ci sono circa 2° di temperatura. Inganno l’attesa salutando i tanti amici presenti, facendo un po’ di foto. Tra le tante voglio segnalare quella fatta a 5 ragazzi tedeschi che sono venuti in Italia a prenderci per i fondelli. Il più basso di questi è vestito con la maschera di Berlusconi, gli altri da “amichette” di quest’ultimo. Sorrido ma mi verrebbe da “piangere”. Le cifre degli organizzatori riportano circa 9.000 partecipanti e il colpo d’occhio prima del via è veramente molto bello. Parto con il mio amico Giovanni. Siamo davanti ai Pace Maker delle 4 e 45. Lo scorso anno esordii proprio qui a Firenze in quell’orario come Pacer. Come da copione prendiamo prima i viali e poi c’è l’ingresso a Le Cascine. Facciamo un po’ di su e giù per i viali di quella che ho ribattezzato “Il Central Park Fiorentino”. La varietà di colori degli alberi, in questo periodo dell’anno è fantastica. Con l’amico Giovanni chiacchieriamo del più e del meno, ma con il passare dei chilometri questo avviene sempre più raramente. Usciamo da Le Cascine e via in direzione Porta Romana, poi Palazzo Pitti, Ponte Vecchio e di nuovo lungarni. A metà Maratona ci arrivo ancora in condizioni discrete, ci avrei messo la firma prima della corsa. La temperatura intanto è salita siamo intorno ai 14°. Ora inizia la parte forse meno bella della gara, il tratto che porta nella zona della Rai e poi di via Aretina. Riesco a correre continuativamente fino al 30° chilometro, fino a quando intorno allo Stadio, non vengo risucchiato dai Pacers delle 4 e ¾ . Inizio a soffrire di stomaco e decido di alternare corsa a passo è un vero peccato perché le gambe reggono ancora bene. Sono ancora con Giovanni quando ritorniamo in centro nella zona di Piazza del Duomo prima e Piazza della Repubblica poi. Perdo contatto da lui all’altezza di Piazza Goldoni, ma ormai so che è fatta. Mancano circa 5 km. e sono quasi un dettaglio. Transito sul Ponte Vecchio poi in Piazza della Signoria, ancora un po’ di centro e poi di nuovo lungarni. Quando mancano circa 500 mt. sul Lungarno della Zecca Vecchia raggiungo l’amico Max Morelli che oggi festeggia gli anni (44) auguri!!! Metaforicamente gli do “la zampata del giaguaro” e lo sorpasso. Ho il mio iPod a palla e voglio finirla bene questa mia maratona. Entro nella bellissima Piazza Santa Croce dove chiudo la mia fatica in 4h 57’ 44” O.T. circa 4 minuti in meno per il real time. Dopo pochi secondi arriva anche Max ci abbracciamo e gli faccio gli auguri in questo modo: “mi dispiace caro che nel giorno del tuo compleanno, il regalo me lo sono fatto io battendoti”. Che bella giornata in tutti i sensi. Sotto l’aspetto meteo, sotto l’aspetto organizzativo, per quando riguarda il nuovo tracciato ampiamente promosso, per la medaglia che è bellissima e anche personalmente visto che ho scacciato l’incubo di Lucca. Scusate se mi ripeto anche quest’anno, ma la Firenze Marathon è la più bella maratona italiana e non solo.