Corri la Vita è giunta quest’anno alla sua 7a edizione, sembra ieri quando nel 2003 un paio di migliaia di podisti e semplici cittadini fiorentini si cimentarono nella prima edizione anche allora voluta dalla Marchesa Bona Frescobaldi in collaborazione con la LILT, con il fine di raccogliere fondi per la lotta contro i tumori, in particolare quello del seno . Da allora sono sempre stato presente in veste competitiva, tranne che in questa dove per ovvie ragioni di certificato medico, ho dovuto correre la non competitiva. Il crescente incremento di partecipanti ha fatto si che partenza e arrivo siano stati spostati nella più capiente Piazza della Signoria, dove questa mattina eravamo in ben 15.000, un numero imponente che fa salire questa corsa nell’elite delle manifestazioni italiane. Ho avuto un momento di nostalgia e di tristezza quando attraversando Piazza S. Croce l’ho vista vuota. Per sei edizione è stata lei ad accoglierci, ma ora è diventata troppo piccola per questo tipo di iniziativa, riesce a stento a sopportare la partenza e l’arrivo della Mezza Maratona e l’arrivo della Maratona.
Giusy ed io arriviamo poco dopo le 8, ci rechiamo allo stand delle iscrizioni e notiamo una serie di situazioni anomale, ne cito alcune:
– alle 8,10 non c’erano più magliette della manifestazione (personalmente mi era accaduto solo nella prima edizione del 2003) e migliaia di persone sono rimaste senza. Il non poter indossare la maglietta color arancio, soprattutto per le donne che erano in piazza per una loro causa e che rappresentavano almeno 70% dei partecipanti, non è stata una bella cosa. A noi è stata consegnata una spilletta, ma a chi è arrivato 10 minuti più tardi neppure quella.
– al momento dell’iscrizione della non competitiva non è stata rilasciata la ricevuta di pagamento come avveniva nelle scorse edizioni, né è stato consegnato alcune materiale informativo.
– la speaker della manifestazione, ha iniziato troppo tardi a presentare (intorno alle 9) e l’audio era pessimo, le persone chiamate sul palco: la Marchese Bona Frescobaldi con parentela , il Sindaco Renzi , l’assessore allo sport di Firenze, lo sponsor Ferragamo, la brava Elena Toppino della Firenze Marathon, il grande allenatore Cesare Prandelli non sono stati messe in condizione di spiegare in modo compiuto i motivi della manifestazione e gli scopi che si prefigge.
– il palco è posizionato in un posto bellissimo, di fronte all’entrata di Palazzo Vecchio sull’Arengario davanti ai “Termini” e tra il “David” di Luigi Arighetti (copia del capolavoro di Michelangelo oggi al museo dell’Accademia) e “Ercole e Caco” di Bandinelli, , purtroppo però lontano dalla partenza che è dalla parte opposta della piazza, all’imbocco di via dei Calzaioli, nel punto preciso dove parte Il Passatore. A causa di ciò gli altleti competitivi non sentono lo sparo dello start, vicino a me ce ne sono molti con il pettorale giallo che non si erano accorti della partenza, inoltre mancava il classico arco gonfiabile che segnala il punto di partenza di una corsa e che rappresenta un punto di riferimento essenziale.
A completare il tutto il percorso, meno bello delle scorse edizioni, il tracciato della gara competitiva è stato ridotto di oltre 2 chilometri.
Belli e suggestivi invece come sempre gli attraversamenti di piazza Duomo, via Roma e piazza della Repubblica, nonché il passaggio dentro il Giardino dei Boboli, Forte Belvedere e il tratto dei lungarni.
Infine infelice è la scelta della posizione del ristoro finale.
Spero che il prossimo anno questa manifestazione che ha un grande seguito elimini le imperfezioni che ho rilevato.