Dopo un sabato meteorologicamente da incorniciare, nessuno avrebbe mai ipotizzato una domenica mattina tremenda. E’ vero le previsioni meteo erano pessime, ma mai quanto nella realtà. Per incominciare ho sbagliato l’abbigliamento, troppo leggeri i capi che mi sono portato dietro. Alle 8 quando arrivo a Firenze il cielo è molto nuvoloso ei cattivi presagi sono nell’aria. Vado a prendere il pettorale ed iniziano i primi scrosci d’acqua, tant’è che trovo riparo nello stand di Regalami un Sorriso. Vado a cambiarmi e sono nel caos, non trovo un capo pesante da indossare alla fine decido di mettermi il giacchetto della Firenze Marathon che doveva servirmi per cambiarmi dopo la corsa. Mi reco alla partenza mentre piove a dirotto e tira un vento forte e gelido. Arrivato in Piazza Santa Croce vedo tutti i podisti che cercano riparo sotto le gronde dei palazzi, nel bar della piazza che è stracolmo oppure nei gazebo degli espositori e della logistica. Ad un tratto cadono tutte le transenne dell’arrivo ed anche i gonfiabili sono a rischio, ma per fortuna reggono. Parlando con un altro podista fiorentino, disquisisco sul fatto che il giorno prima in questa piazza c’erano oltre 20° ed ora si arriva a malapena a 7°. Siamo pronti finalmente per partire, la situazione meteo mi ricorda quella della Firenze Marathon di un paio di edizioni orsono. Finalmente dopo un estenuante attesa viene dato il via dal Sindaco Matteo Renzi. Il primo chilometro è come sempre caotico per colpa della carreggiata stretta, iniziamo a correre meglio quando entriamo in Piazza della Signoria e poi di seguito in Via dei Calzaioli, Piazza del Duomo, Via Roma e Piazza della Repubblica è proprio in questo tratto di gara che si smaltisce il grosso del gruppo. Continua a piovere copiosamente e quando il vento è contrario si fa fatica a correre, in particolar modo quando torniamo sui lungarni troviamo non pochi problemi a tenere un ritmo decente. Faccio un breve pit-stop, infatti era dall’inizio della gara che correvo contratto e poi ci dirigiamo verso Porta Romana per poi svoltare e lambire Palazzo Pitti. Ci ributtiamo sui lungarni e poi Ponte Vecchio e di nuovo lungarni per poi transitare nei pressi della zona arrivo dove in pratica è posta la metà gara. Resto sempre poco dietro ai Pace Maker dell’ora e cinquanta, sento che non ne ho di più. Il tempo migliora la pioggia rallenta ed anche il vento da una tregua e finalmente arrivo in Piazza Santa Croce dove chiudo in 1h 51’ 13”. Sono soddisfatto perché non è facile correre in queste condizioni, con pioggia battente, vento forte, pozzanghere d’acqua e visto che questa mezza maratona si svolge tutta in centro con tante curve da affrontare con molta attenzione, perchè le pietre della pavimentazione sono rese scivolose dalla pioggia, per non parlare poi dei ponti che attraversano l’Arno e che dobbiamo affrontare tante volte con inevitabili perdite di ritmo. Personalmente penso che questa corsa fosse più veloce qualche anno fa, quando si affrontava il lungo e stucchevole rettilineo delle Cascine nei due lati ma soprattutto venivamo graziati dal doppio giro che nelle corse dov’è presente non aiuta mentalmente il podista.