5 h 24 minuti e 3 secondi……se una settimana fa mi avessero detto che avrei corso la decima edizione della PisaMarathon con questo tempo, gli avrei risposto: “Spero vivamente di far meglio!”, ma dopo il virus che mi ha colpito alla vigilia della corsa, posso dire che sono contetissimo di aver terminato la mia 14a Maratona (forse la più difficile). Dopo un Sabato da incubo, dove più volte ho meditato, se fosse stato il caso di correre il giorno dopo o meno, questa mattina ho sciolto le riserve e mi sono presentato puntuale alla partenza. Incontro i miei amici di sempre con le loro facce sorridenti alla partenza da Pontedera e come da accordi decido di correrla con l’amico Claudio Cecchella. Dopo appena due chilometri di gara capisco che non sarà una giornata positiva, torna a farsi viva e prepotetemente la nausa del giorno prima e cerco di parlare il meno possibile, in modo da ridurre questo fastidioso malessere. Nonostante gli incitamenti di Claudio faccio fatica, le gambe non girano, lo stomaco è vuoto e la testa è piena di cattivi presagi. Tengo duro fino alla mezza di Navacchio, dove arrivo dopo poco più di due ore, ed è a quel punto che faccio segno a Claudio di proseguire senza di me. Lo faccio a malincuore, perchè perdo un compagno di corsa ed un valido supporto tecnico, ma non posso sacrificare la sua corsa al mio malessere. Decido per i primi chilometri di alternare corsa a passo svelto e arrivo a Calci con la sua salita che ti spezza le gambe, riesco a correre anche tra il 28° e il 29° chilometro ed è questa forse l’ultima volta. L’acqua che ci viene data ai ristori mi sta nauseando, la giornata è caldissima ed il venticello che soffia ti prosciuga la gola. Arrivo al 34° km. e mi raggiunge il Monti del Ciona Market, corro con lui qualche chilometro e riesco a scambiarci qualche parola e anche lui mi regala dei momenti bellissimi, poi non riesco a reggere il suo passo e rimango nuovamente solo. Ma passa solo un chilometro che trovo un altro angelo sul mio percorso, il grande Paco che non vedevo da un pò e con cui ho corso svariate maratone (una memorabile nel 2005 proprio a Pisa) è in bicicletta, sta tornando da una corsetta che ha fatto vicino a casa, ci salutiamo affettuosamente mi racconta dei suoi problemi fisici che lo hanno allontanato momentaneamente dalle corse e decide di accompagnarmi. Mi incoraggia e sprona, mi è di grande aiuto morale anche se io non sono molto loquace causa nausea che si fa sempre più pressante. Mi domanda se voglio una Coca Cola ed io rispondo affermativamente, corre subito a procurarsi una lattina e mi raggiunge per consegnarmela intorno al 39° chilometro, quando la gara arriva sui bellissimi lungarni di Pisa. Continuo il calvario, ma in cuor mio capisco che l’impresa è quasi in porto e dopo aver salutato Paco a 200 mt. dall’arrivo, entro nel rettilineo transennato che porta in Piazza dei Miracoli e chiudo la mia corsa.
Voglio concludere con l’SMS che mi ha inviato dopo la gara, una mia Amica, che sta correndo una maratona mille volte più dura di quella che ho corso ieri: “Mitiko Picc! Ho saputo che oggi hai combattuto la sofferenza e il dolore ma sei arrivato in fondo lo stesso! Grande!” Questo è il più bel complimento che abbia mai ricevuto, Grazie Sandra!