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Big Hands & Quick Feet

Giovedì sera ho guardato il Festival di Sanremo. Mi sono gustato il bravissimo Roberto Benigni, ma a catalizzare la mia mente è stato Gianni Morandi che è il presentatore della manifestazione e che mi ha riportato alla memoria le quattro volte che l’ho intervistato. La prima fu nel lontano 1983 o forse 1984. L’età avanza e a volte i ricordi sbiadiscono. Accadde dopo un suo concerto a Pescia (Pt). Era il periodo della rinascita di Morandi dopo un periodo buio di almeno una decina di anni. Il merito era di un ottimo album e di una bella canzone cantata al Festival di Sanremo del 1983 “La Mia Nemica Amatissima”, scritta insieme a Mogol e a Gianni Bella. Rimasi colpito dalla sua semplicità, dalla sua disponibilità ma soprattutto quando ci salutammo dalle sue grandi mani. Enormi, nonostante Gianni non sia altissimo. Mi ricordo che il microfono ci scompariva in mezzo. Le volte successive lo intervistai a Sanremo ma ormai mi ero abituato alla dimensione delle mani. Ma visto che spesso amo intrecciare i ricordi musicali con il podismo, voglio fare una riflessione sul Morandi podista che alla bella età di 66 anni mi umilia con i suoi tempi sia in mezza maratona, che in maratona. E pensate, io ho quasi 20 anni di meno. Ma come direbbe il mio amico Michele Jeri: “Se un hai fisico stai a casa!!!”.

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