Ci vuole coraggio per correre in una domenica come questa, con delle condizioni climatiche quasi proibitive, ma l’appuntamento con il Trofeo Brunelleschi di Vicopisano non me lo potevo davvero perdere. Arrivo alle iscrizioni e sta piovendo, la temperatura è intorno ai 5°, ma soprattutto c’è tanta umidità che ti fa percepire la sensazione di freddo. Parto con Arturo accompagnato dalla Mina. Entrambi non siamo in grandi condizioni. Arturo è stanco dal sabato su gli sci, mentre io ho qualche acciacco alle caviglie. Come se non bastasse, tutti e due abbiamo anche un a forte agitazione di stomaco. I primi 5 km. sono un calvario la nausea si fa sempre più forte e la voglia di tornare indietro è tanta. Stringo i denti perché penso a domenica prossima quando sarò impegnato alla Maratona di Roma. Al bivio dei 15 e 25 chilometri, Arturo sceglie quello più corto, io invece vado avanti per i 25 km. Sono consapevole che in queste condizioni sarà durissima ma proseguo lo stesso. Piano, piano la nausea inizia a passarmi forse grazie anche al tè con molto limone bevuto al primo ristoro. Piove costantemente e in certi tratti siamo avvolti dalla nebbia. Inizio la salita del temutissimo Lombardone, che non è più lunga di 1 km. ma è durissima. In certi punti hai come un senso di vertigini e la sensazione che se perdi l’equilibrio potresti di rotolare indietro fino a valle. La nausea mi è passata quasi del tutto nonostante davanti a me ci sia un podista che inizia a vomitare. Ma che succede stamattina si sentono tutti male? Vado avanti e finalmente arrivo nel punto più alto della corsa a 652 mt. che si trova proprio a metà marcia. Siamo non troppo lontani dalla cima del Monteserra e finalmente svolto, ora mi attende tutta discesa. Il grafico della corsa è molto lineare, la prima metà tutta costantemente in salita, la seconda ovviamente tutta in discesa. Continua a piovere, ma soffro meno il freddo perché il tratto di percorso è meno esposto al vento che ci ha accompagnato per tutta la prima metà della corsa. Raggiungo l’acciabattato Morelli che ha rotto la scarpa sinistra ed ha una corsa che definir ridicola è poco. All’ultimo chilometro veniamo raggiunti anche da Michele Jeri e Marco Cecchella e tutti insieme chiudiamo questa bella marcia. Quasi 3 ore per correre questi 25 km. che nella realtà erano 22. Con queste condizioni meteo e con tutta la salita che abbiamo fatto, 22 possono bastare. Tutti insieme ci salutiamo e ci diamo appuntamento a sabato prossimo quando partiremo con destinazione Roma. Ah dimenticavo, sta ancora piovendo e la splendida Torre del Brunelleschi è avvolta nella nebbia.