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Maratona di Roma 2011 (-)

Roma Negativa: Premesso che ogni Maratona che porto a termine è per me un successo indipendentemente dal risultato cronometrico, questo però non vale per la mia ultima Maratona di Roma. Ero scettico sul mio utilizzo da Pace Maker o assistente di gara come ama chiamarci il buon Fulvio Massini. Il motivo principale del mio scetticismo è che non mi sento idoneo a svolgere questo compito, soprattutto per la tenuta mentale di correre una Maratona sempre allo stesso ritmo. Come direbbe il mio amico Jeri: “Ale non andare a strappi!” ed è invece quello che forse mi riesce meglio, ma non è utile alla causa. Alla Maratona di Firenze c’ero riuscito portando a termine nel tempo prestabilito di 4h e 45’, ma ero sinceramente più preparato ed avevo messo nelle gambe più lunghi nelle settimane precedenti. In questo caso invece arrivavo all’appuntamento con vari problemi muscolari che mi hanno condizionato nelle settimane precedenti e ovviamente per tutta la gara. Nonostante il clima fosse buono come la compagnia dei miei colleghi ho toppato!!! Ho iniziato bene e così è stato almeno fino a metà gara. Intorno al 25° chilometro però ha iniziato a spegnersi la luce e sono entrato in un tunnel. Non riuscivo ad avere il piglio della prima parte di gara e a risentirne è stato soprattutto la scarsità d’incoraggiamento da poter dare agli altri maratoneti. Ero più impegnato a concentrarmi sulle mie sofferenze che non su quelle di chi mi seguiva e che magari era alla sua prima maratona. Ho retto fino al 39° km. poi ho gettato la spugna il passaggio dalla Fontana di Trevi l’ho fatto in solitario e di passo. Al Circo Massimo quindi a poco più di un chilometro dall’arrivo, ho staccato i palloncini e li ho attaccati ad una ringhiera. Ho proseguito con soltanto la scritta“Pace Maker” posta sul retro della canotta ad identificare quello che era stato il mio compito fino a quando almeno ero rimasto con i miei colleghi. All’arrivo ho provato la gioia non di aver portato a termine la Maratona ma di aver messo fine alle mie sofferenze. E’ stata la mia quinta Maratona di Roma e l’ho chiusa in 4h e 50’, quindi ho sforato di 5 minuti ed è stata anche la mia peggiore prestazione in questa città. Per quanto riguarda il ruolo di Pace Maker è una bella soddisfazione mettersi al servizio degli altri, ma è bene che lo facciano altri.

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