Con l’amico Giovanni abbiamo pianificato la Porcari Corre di quest’anno al supermercato. Sabato mattina ci siamo incontrati casualmente con i carrelli della spesa ed abbiamo deciso l’orario di partenza. Domattina alle 7,15 si parte! Puntuali questa mattina all’orario prefissato siamo partiti. Mattinata uggiosissima. Foschia, nebbia e una leggera pioggerella a rendere tutto quasi malinconico. Il programma prevede, prima il giro di 5 km. e poi una volta transitati all’arrivo/partenza il lungo da 25 km. Il nostro obbiettivo è di tenere un passo costante. Al quarto chilometro incontriamo una variazione (sarà l’unica) sul percorso. Raggiungiamo infatti il primo ristorno di San Salvatore da una parte opposta alle precedenti edizioni. Passano i chilometri e si susseguono i bellissimi ristori, che gli amici porcaresi come ogni anno allestiscono. Il primo è quello di San Salvatore con le sue uova al tegamino e con il ristoro dedicato anche ai cani. Affrontiamo la salita per Montecarlo e come ogni anno mi commuovo ripensando che nel 2008 proprio in questo punto corsi per l’ultima volta con la mia amica Sandra. La commozione diventa doppia, quando penso che sempre questa stessa salita (ma non solo), erano i luoghi dove il mio cane Billy amava venire a divertirsi. Spesso su queste colline si perdeva e dovevamo sudare le sette camice per ritrovarlo. Arriviamo a Montecarlo ed entriamo da una delle porte del paese. Come sempre questo posto mi attrae per la sua bellezza e la sua quiete. In piazza figuranti in costumi d’epoca come da copione sparano con la catapulta delle confezioni di fazzoletti gentilmente offerti dallo sponsor. Al ristoro come al solito c’è il farro, un classico della cucina lucchese. Continuiamo a correre in maniera costante, arriviamo al ristoro degli amici Cinzia & Massi con la loro macedonia per i podisti. Siamo nel parcheggio del ristorante La Nina. Ripartiamo e ancora saliscendi che rendono questa corsa mai monotona. Dopo i 5 chilometri canonici che distanziano i ristori, arriviamo a quello di un altro amico. Il Bracciali quest’anno ci serve solo bevande analcoliche. Niente birra o vin santo come negli anni passati. Riprendiamo la marcia non prima di aver salutato l’amico Klaus impegnato al controllo elettronico sul percorso. Dopo qualche chilometro il passaggio dal quercione. Lo troviamo maestoso come sempre, con i suoi acciacchi dovuti ai suoi innumerevoli secoli di vita. Abbiamo un tratto agevole del percorso e cerco di spronare Giovanni a tenere il mio passo che è leggermente più veloce. Nel piazzale del ristorante La Legge, abbiamo il penultimo ristoro sul tracciato. Nonostante le innumerevoli leccornie (panini di ogni tipo), prendo un po’ di tè soltanto. L’ultimo tratto che affrontiamo ci porta fino alla Torretta che domina Porcari. Prima però di arrivarci, abbiamo l’ultimo ristoro. In questo caso la specialità della casa è il caffè con la panna, che ovviamente non manco di bere. L’ultimo sforzo è il passaggio sul tracciato panoramico della Torretta, con la sua scritta stile Hollywoodiana “Porcari Corre” a dominare la vallata sottostante. Discesa e finalmente l’arrivo. Con Giovanni chiudiamo i 30k in 3h e 40’. Siamo soddisfatti soprattutto perché abbiamo tenuto un ritmo costante dal primo all’ultimo chilometro. Chiudo facendo i complimenti agli amici dell’Atletica Porcari per l’organizzazione perfetta come sempre.