Come lo scorso anno faccio la trasferta per la Vivicittà Firenze Half Marathon insieme al mio amico Roberto Capecchi. Le previsioni meteo non danno spazio a molto ottimismo. Dopo aver parcheggiato sul Lungarno della Zecca Vecchia, ci rechiamo in Piazza Santa Croce per il ritiro dei pettorali. Piove copiosamente e cerchiamo rifugio sotto un gazebo. Saluto gli amici Nilo e Piero Giacomelli e aspetto l’arrivo di Giovanni che dopo molti anni ha deciso di tornare alla mezza di Firenze. Con Roberto torniamo all’auto per cambiarci. Decido per un abbigliamento antipioggia. Alle 9,30 si parte. Siamo in oltre 2.300 podisti competitivi, ai quali dobbiamo aggiungere circa un altro migliaio alla non competitiva. Come da copione i primi chilometri sono i più difficili. Le strade strette e qualche motorino e auto parcheggiate in via De’ Neri creano non pochi problemi. Correre è un’impresa, inizia ad andar meglio quando arriviamo sui Lungarni. Non ho particolari problemi e riesco a correre abbastanza sciolto. Fino al pit-stop veloce del 14° chilometro, riesco a restare davanti ai palloncini dell’ora e cinquanta. Subito dopo perdo contatto e non riuscirò più a recuperarli. Soltanto al 20° chilometro torna a farmi male lo stomaco, ma ormai è finita. Chiudo quasta 29a edizione della Firenze Half Marathon in 1h 54’ 33”. Sono andato peggio che a Fucecchio ma decisamente meglio che a Pistoia. Il percorso della mezza fiorentina non è dei più semplici. Ci sono tante curve, molti cambi di direzione e i ponti sull’Arno che spezzano il ritmo. Per fortuna la pioggia ha dato una tregua per quasi tutta la corsa. Ottima come sempre l’organizzazione.