L’ultima volta che partecipai alla Maratonina del Partigiano che quest’anno è arrivata alla sua 38a edizione, fu nel 2009. Nonostante che le previsioni meteo per questo 25 Aprile diano tempo in miglioramento, il cielo è nuvolo e minaccia pioggia. Il clima però è ottimo e si può tranquillamente indossare un abbigliamento primaverile. Vado ad iscrivermi e come spesso accade alla mezza di Bonelle, vengo accolto da una “simpatica disorganizzazione”. Faccio l’iscrizione, ma non mi viene consegnato il tagliando per il ritiro di una pianta che è uno dei tre premi di partecipazione. Come molti altri vado a richiederlo e mi viene prontamente consegnato. Ritorno a ritirare la pianta che nel mio caso consiste in un oggetto non identificato. Di primo acchito non avendo il pollice verde come l’ex Premier, penso sia una pianta marijuana. L’unica cosa certa che il vaso pesa moltissimo. Mentre ritorno all’auto, invidio gli altri podisti che hanno piantine più leggere e meno ingombranti. Alle nove, dopo una caotica e complessa punzonatura che manda in confusione sia i partecipanti della mezza maratona che quelli della 10 e della non competitiva di 6, si parte. Ha smesso di piovere e questa è una buona notizia. Il percorso non è dei più semplici, dopo una strozzatura iniziale che fa perdere un po’ di tempo, finalmente riusciamo a correre più agevolmente. La maggior parte della corsa si corre in strade di campagna costeggiate dai vivai della zona. Ci sono molte curve che non rendono la gara velocissima, anche se è quasi tutta piatta. Cerco di non guardare il crono e di correre a sensazione senza quell’assillo del tempo che a volte mi blocca. Mentre sto correndo, faccio una riflessione sul come sia cambiata radicalmente l’Italia. Attraversiamo infatti, tante piccole frazioni ed ognuna di queste ha il suo piccolo circolo ricreativo o casa del popolo che però è chiuso. Non so se questo sia una conseguenza della crisi economica, di una disaffezione alla politica o di un cambio di abitudini. Di sicuro è il segno dei tempi e fa un po’ di tristezza. Intanto sono arrivato al 20° chilometro e non ho avuto problemi di stomaco. Questa è una bella notizia. Riesco pure ad accelerare e chiudo questa mezza in 1h, 55’ e 09”. Sono soddisfatto perché almeno questa volta non ho sofferto. Vado a riconsegnare il pettorale e a ritirarmi gli altri di premi di partecipazione che consistono in un litro d’olio extra vergine di oliva e in un pacco di caffè. Nonostante la disorganizzazione iniziale, questa mezza maratona pistoiese è poi filata liscia.