Per il quarto anno consecutivo scelgo la corsa di Vangile, anche se mai come quest’anno la concorrenza era molta, con le mezze di Forte dei Marmi e di Tavarnelle Val di Pesa collocate nella stessa data. Il feeling che esiste tra me e questa corsa è tantissimo e appena c’è una gara a Vangile, che sia quella di agosto, qualla di dicembre o appunto la più famosa maratonina non manco mai. Mancano venti minuti alle 8 e sono già a Vangile, il tempo è nuvoloso, anche se in lontananza il cielo sembra darci una pallida speranza, ho controllato le previsioni del tempo anche ieri sera e danno sole con temperature intorno ai 15°, vedremo se ci hanno azzeccato oppure no. Mi reco alle iscrizioni e trovo l’amico ed ex compagno di squadra Roberto Capecchi, con il quale scambiamo una mezzoretta di opinioni podistiche. Decidiamo di cambiarci e Roberto mi confida di non aver mai fatto il percorso lungo (quello di 21) di questa maratonina, gli dico che si divertirà. Facciamo un breve riscaldamento ed icontro un’altra ex compagna di squadra Alessandra Pierotti, anche lei alla prima esperienza del Ghibellino e naturalmente anche a lei confido la mia grande passione per questa corsa. Partiamo e come sempre i primi chilometri sono abbastanza facili, ma poi verso il quinto la strada sale e ci porta al Colle di Buggiano e causa la giornata nuvolosa e con foschia ci viene negata la splendida vista sulla vallata, proseguiamo sulla strada che costeggia il colle ed arriviamo a Massa e novità entriamo da una porta diversa dentro il Borgo antico. Dopo aver lasciato l’abitato e la sua scalinata, che come sempre non riesco a correrla, affrontiamo la difficilissima vecchia strada per Cozzile, una mulattiera tanto bella quanto insidiosa e durissima, impossibile anche questa da correre. Arriviamo dentro Cozzile dopo aver costeggiato le mura e come sempre è uno spettacolo, da questo momento in poi ci aspettano 11 chilometri meno duri degli ultimi 3. Entriamo nel tratto boscoso che ci porta al bellissimo e storico Ponte di Barano dove è posizionato anche Piero Giacomelli e siamo all’incirca intorno al quindicesimo chilometro, in certi tratti, soprattutto nelle discese nel bosco complice la pioggia dei giorni scorsi, bisogna prestare attenzione perchè il fango ci rende l’equilibrio precario. All’uscita del bosco ci aspetta tutta discesa, con il passaggio da tre ristoranti della zona due sotto Marliana la Baita e il Boschetto dov’è posizionato il ristoro ed il famosissimo da Casorino che prende il nome dalla strada che noi stiamo percorrendo in discesa e che qualche anno fà vide ospite il grande Robert De Niro. Siamo quasi alla fine, battaglio in corsa con un podista e con Roberto Capecchi e chiuderò la mia fatica in 2h. 09′ e 40″, non so perchè ma ho l’impressione di aver impiegato l stesso tempo dello scorso anno. Verificherò. In conclusione un ringraziamento di cuore agli amici del gruppo podistico di Massa e Cozzile, siete stati bravi a contrastare la concorrenza e nell’organizzazione e poi tutto è stato perfetto ed è uscito pure il sole.